lunedì 28 marzo 2011

Calamarata con Pesce Spada e Melanzane


La riuscita di questo piatto la devo all'eccellenza delle materie prime quali il pesce spada freschisimo locale e la STUPENDA Calamarata di Gragnano che mi ha spedito la mia carissima amica Lulù da Salerno. Aspettavo proprio il pesce giusto per cucinarla ed ho avuto ragione, mio marito mi ha dato un 9 e 1/2. Dovete sapere che è peggio di Santin, lui dice ..."mai dare il massimo così ti impegnerai di più"......... Ma cosa devo fare per avere un 10?
Il massimo l'ho preso da Giacomo che ne ha mangiato un piattone.......l'amore mio sì che è un buongustaio, lui sì che mi da soddisfazione. Mio marito non ha capito che se mangia bene è soltanto merito di Giacomo!!!!!!!!! Tzaccheteeee...........Tiè.......
L'esecuzione è molto semplice, considerate che sono tornata a mezzogiorno ed all'una eravamo tutti a tavola.
Ho lavato una melanzana, l'ho tagliata a cubetti e l'ho cosparsa di sale. Ho pestato 3 spicchi di aglio con un pugno di sale e li ho messi in una padella con abbondante olio e peperoncino a soffriggere. Avevo già tagliato dei pomodorini e li ho aggiunti al soffritto.

In un pentolino ho messo a scaldare dell'olio di arachide e dopo avere lavato e strizzato con le mani i cubetti di melanzane le ho fritte.
Appena i pomodorini in padella si sono appassiti ho aggiunto il pesce spada (500 gr),  mezzo bicchiere di vino ed ho lasciato sfumare. Ho quindi coperto lasciando cuocere a fuoco lento. Nel frattempo ho calato la calamarata  che cotta al dente ho tuffato in padella pronta ad essere maneggiata. Un pugno di prezzemolo e mentuccia e............uhmmmmmmmm!!!!!!!!!!!

mercoledì 23 marzo 2011

Chiffon Cake al cacao


Questa sera lo Chiffon Cake ha avuto  un successo strepitoso e io ne sono felicissima.
L'esecuzione è di una semplicità disarmante, figuratevi che questa mattina è stato proprio Giacomo ad impastarlo. Provate ad immaginare un soldo di cacio di 3 anni che con una paletta mescola gli ingredienti in un grande contenitore e aspetta soltanto una mia distrazione per tuffare velocemente un dito dentro l'impasto per portarlo subito alla bocca. Non vi dico le lotte ogni volta, lui adora tutti gli impasti crudi, specialmente quello del pane ed io devo combattere per paura che mangi uova crude, pasta non lievitata....io cerco di preservarlo da tutti i pericoli ma ammetto che è un piacere vederlo appassionato in cucina. Con il matterello è bravissimo a stendere la pasta, avere una passione da condividere con lui mi rende felice e orgogliosa.
 Lo chiffon Cake è una famosa torta Americana, per la realizzazione esiste uno stampo in alluminio creato apposta. Se non lo possedete ne potete usare uno qualsiasi, l'importante che sia proprio di alluminio. Io ho usato la pentola fornetto e quindi l'ho cotta sul fuoco più piccolo del piano cottura.
Per prima cosa si montano 7 albumi a neve con mezza bustina di cremor tartaro.
In una  grande ciotola ho versato  gr.245 di farina 00, 40 gr di cacao amaro, (io ho usato il Lindt), 300 di zucchero macinato a velo nel frullatore ed una bustina di lievito. Si crea un foro al centro e si aggiungono nell'ordine: 195 ml di acqua, 120ml di olio di semi di arachide, 7 tuorli e i semi di una bacca di vaniglia burbon. Con un cucchiaio di legno, Giacomo, ha mescolato il composto fino a renderlo omogneo. A poco a poco ho aggiunto le chiare mescolando  fino ad incorporarle completamente. Per chi non possiede la pentola fornetto, potrà versate il composto  in uno stampo da "Chiffon" o in uno di alluminio, rigorosamente non imburrato e lo farà cuocete in forno già caldo ad una temperatura di170 °. Vi accorgerete che è cotto al punto giusto, non solo con la prova stecchino, ma se poggerete 2 dita  vi accorgerete che la torta sarà morbida come una spugna. Appena uscito dal forno, se non avete lo stampo originale, mettetelo a testa in giù servendovi di una tazza per appoggio fino al completo raffreddamento. Per uscirlo fuori dallo stampo, aiutatevi con un coltello che passerete lungo i bordi. 

sabato 19 marzo 2011

Auguri "Papà" Crostata al cioccolato (frolla perfetta)

Questa giornata dedicata alla festa del papà è stata bellissima ed emozionante. Giacomo ha portato dall'asilo i lavoretti fatti con la maestra ed orgoglioso li ha dati al suo papà travolgendolo di baci e abbracci. Nel primo disegno a sinistra ha disegnato anche me, io sono quella con le ali! E' un amore grande, un tesoro da coltivare giorno per giorno e che elargisce pietre preziose fatte di sguardi complici, di baci, di parole dettate dal suo cuore " mamma sei tu l'amore", "voi siete i miei migliori amici".....
Al suo papà ed anche al mio ho dedicato questa crostata ma anche se non la fate al cioccolato vi invito a provarla. Ho preso spunto da Coquinaria da una ricetta di Serena Maffo, poi l'ho personalizzata cambiando le dosi ma la friabilità  non ne ha risentito, credetemi se vi dico che non userò altra ricetta per fare la crostate. E' perfetta!!!!   La chiamerò frolla "Perfetta".
Frolla:
300 gr di farina OO,
 200 gr di semola rimacinata,
 230 gr di burro,
 200 gr di zucchero,
 2 tuorli ed 1 uovo intero,
1/2 bustina di lievito chimico e le zeste di un limone.
In planetaria ho fatto montare leggermente il burro con lo zucchero, ho aggiunto le uova, le zeste e le farine con il lievito. Ho avvolto l'impasto nella pellicola e l'ho fatta riposare tutta la notte. Ho imburrato uno stampo e vi ho steso la frolla bucherellandola con i rebbi di una forchetta. Ho foderato l'interno con la carta forno ed ho versato del riso per non fare crescere in cottura la frolla. Dopo 20 minuti ho tolto il riso con la carta forno e ho fatto dorare leggermente l'interno. La crostata va sformata quando è completamente fredda.  L'interno prima di mettere la ganache l'ho spennellata con della gelatina di arance e poi con una sacca a poche ho disegnato dei ciuffetti di ganache. Il centro ho preferito lasciarlo a specchio.
Ganache:
500 ml di panna ed 1 cucchiaio di glucosio per renderla lucida (opzionale)
300 ml di cioccolato fondente al 60%
Si pone la panna  ed il cucchiaio di glucosio sul fuoco fino al punto di ebollizione mentre il cioccolato lo faccio sciogliere (non completamente) nel microonde. Verso quindi la panna sul cioccolato e mescolo fino a quando il composto risulta omogeneo. Metto in frigo e poi monto la ganache.

venerdì 11 marzo 2011

'O Babà di Cettina Barone

La canzone diceva....' O Babà è na cosa seria, col Babà non se pazzea.....
io invece farei pazzie per il Babà, quando Lùlù me li ha spediti, una sera ne ho mangiati 2 e mi sono quasi ubriacata. Erano affogati in un limoncello di Amalfi che era la fine del mondo!!!!! Si, si, propro così mi piace il Babà alcolico e dolce, capace di farmi perdere i sensi.... il contatto con la realtà, mamma mia che debolezza!!!!!!!!
Questo lo ha realizzato la mia amica Cettina, una bravissima cuoca. La ricetta l'ha presa da Coquinaria ed io per correttezza riporto la ricetta scritta dall'autrice Rosaria Rubino:
 Babà
250 g. di farina manitoba, 1 panetto di lievito, 75 g. di burro, 75 gr. di zucchero, 400 g. di uova (pesate con il guscio), 1 pizzico di sale
metto nell'impastatrice la farina, lo zucchero il burro a temperatura ambiente, il lievito sbriciolato e incomincio a sbattere tutto con due uova, quando l'impasto diventa bello elastico che si stacca dalle pareti, solo allora aggiungo altre due uova, l'impasto perde così l'elasticità, quindi si continua a sbattere finchè non lo diventi di nuovo e si stacchi dalle pareti, aggiungo le ultime uova che possono essere altre due o una dipende da quanto sono grandi e quindi da quanto pesano e solo allora aggiungo un pizzico di sale.
A questo punto quando l'impasto è diventato elastico lavoro ancora per un venti minuti, lascio crescere l'impasto stesso nella ciotola e quando è cresciuto lo sgonfio e faccio ricrescere di nuovo, quando torna a crescere metto l'impasto nella forma e faccio crescere ancora
Quando arriva all'orlo della forma inforno in forno ventilato, freddo, metto a 160° per 45 minuti.
Unico accorgimento importante per eseguire questo babà nel migliore dei modi occorre una buona impastatrice.
Sciroppo
per ogni bicchiere d'acqua 9 cucchiai di zucchero, per un babà metto 6 bicchieri d'acqua, quando bolle spengo e aggiungo il rum per ogni bicchiere d'acqua un bicchierino di rum.
Prendo una bacinella molto capiente ci verso dentro lo sciroppo e vi calo il babà, lo lascio li per qualche minuto per fargli assorbire bene lo sciroppo poi lo capovolgo, faccio stare qualche altro minuto e poi lo metto su di una gratella a sgocciolare, se il babà è stato fatto come si deve, potete girarlo, strizzarlo anche che non si sbriciola, il vero babà non deve sbriciolarsi come una brioche, mio suocero infatti mi ha fatto un esempio dicendomi che quando si va al bar e si ordina un cappuccino con brioche, bagnamo la brioche nel cappuccino e questa si sbriciola, mentre il babà non deve sbriciolarsi ma deve essere come una spugna.
Altro accorgimento, quando bagnamo il babà la bagna deve essere fredda se il babà è stato fatto in quella giornata, tiepida se il babà è stato fatto da un giorno a due giorni prima fino ad arrivare alla bagna bollente se è stato fatto anche una settimana prima, cioè più si secca e più la bagna deve essere calda per farlo ritornare come prima. Infatti in pasticceria i babà vengono fatti anche giorni e giorni prima e bagnati prima di essere messi in vendita.
Colgo l'occasione per ringraziare Azzurra per avermi donato questo premio ed io nel rispetto delle 
regole lo ricambio ad altri 3 food-blogger:
Le regole sono:
  • accettare il premio e scrivere un post al riguardo;
  • scegliere da 3 a 5 blog che vi piacciono e che volete far conoscere, comunicando loro che hanno ricevuto il premio;
  •  linkare il post alla persona che ve lo ha inviato.