venerdì 31 dicembre 2010

I "Buccellati" li Urciddati


Un mondo di Auguri di un prospero Anno Nuovo e per l'occasione vi offro questi dolci della mia tradizione.

questo è quello di Giacomo!

Questa è la ricetta:
Per la frolla:
1 kg di farina 00, 4 uova, 300 gr di zucchero, 300 gr di strutto, 10 gr di ammoniaca per dolci, mezza bustina di lievito, vaniglia, un pizzico di cannella, la buccia di un limone grattugiato, latte q.b.
Si impastano come una frolla, ma deve essere un impasto abbastanza duro.
Per il ripieno di mandorle:
1Kg di mandorle sbucciate e macinate grossolanamente, 1 kg di zucchero, 1 litro di acqua. 
Sul fuoco, in una pentola abbastanza capiente si mette l'acqua e lo zucchero. Appena è sciolto si aggiungono le mandorle e si lasciano cuocere come una marmellata consistente.  Appena pronta, si toglie dal fuoco e si travasa in una grande ciotola a raffreddare quindi si aggiungono: cioccolata a pezzettini, cannella, della zuccata a dadini, la buccia grattugiata di un limone. Questo ripieno si lascia riposare per almeno una settimana.
Per il ripieno di fichi:
1kg di fichi secchi macinati, 250 gr di zucchero e 250 gr di acqua. 
Si pongono tutti gli ingredienti sul fuoco e si fanno cuocere come una marmellata consistente.
Allo stesso modo, appena il composto è freddato si aggiungono: la buccia di un'arancia grattugiata, cioccolato a pezzetti, la cannella, l'uva passa, la zuccata a dadini e mandorle tostate a pezzettini. 
Per la glassa:
Si montano 2 albumi, il succo di un limone e 300 gr o poco più di zucchero a velo. Il composto dovrà essere spalmabile. Raccomando di coprire la glassa per non farla seccare.
Quelli tondi si riempiono di mandorle, quelli smerlati invece con i fichi. 
I buccellati si infornano a 200° per circa 20 minuti e comunque fino a doratura. 
Quando escono dal forno vi si spalma la glassa,  si spruzzano con i diavolini e si rimettono in forno per altri 5 minuti.

                                       


sabato 25 dicembre 2010

E' arrivato Babbo Natale!

Ieri sera a casa nostra è arrivato Babbo Natale, Giacomo  felicissimo, ma  timoroso, lo ha accolto con occhioni colmi di affetto. Lui adora Babbo Natale, ne possiede una ventina.......
ha ricevuto tra le altre cosa il Nintendo, era il suo desiderio più grande!
Questo è il dolce tipico di Favara, una cittadina in Provincia di Agrigento. Ogni anno il Direttore dell'Ufficio Postale, Salvatore Alba lo manda a Giacomo. Rivestito di ghiaccia reale, è di marzapare ripieno di pistacchio, una delizia per il cuore e per il palato. Un grazie a Salvatore. Lo mangiamo dividendolo simbolicamente con tutte le persone del mondo. Tanta Pace, Amore e Serenità per tutti!!!!!!!!!

venerdì 24 dicembre 2010

Buon Natale "Bouche de Noel"

 Auguro a tutti un sereno Natale di amore e serenità. Che Gesù bambino vi possa regalare ciò che il vostro cuore desidera di più...........

giovedì 23 dicembre 2010

Le "pizzette della Ross"

Chi è Ross? Ross è la capa di Coquinaria, un ragazza dolcissima e meravigliosa.  La ricetta che vi propongo è sua, anche se altri se ne sono appropriati........
E' di una facilità estrema ma l'effetto è assicurato. Usare due sfoglie fresche.
Mettere in un mixer una mozzarella, un pezzo di acciuga ed origano. Spalmare nella prima sfoglia del sugo di pomodoro già condito, il composto frullato ed aggiungere del grana grattugiato e fette di prosciutto cotto. Coprire con l'altra sfoglia e porzionare con un taglia pizza. Spennellare con l'uovo ed infornare in forno già caldo per 15 minuti a 200°. Far raffreddare, ripassate ancora con la rotella taglia pizza, staccateli e in men che non si dica avrete circa 50 sfiziosi antipastini pronti!!!!!
Le varianti possono essere tantissime, basta un poco di fantasia!


martedì 21 dicembre 2010

La "Cuccìa"




E dopo le arancine, sempre per santa Lucia abbiamo mangiato la cuccìa.
La devozione per la Santa nasce qualche secolo fa, quando in tempo di carestia, proprio il 13 Dicembre giorno di Santa Lucia, una nave carica di grano approdò a Siracusa per i "Siracusani", a Palermo per i "Palermitani" e per la fame il popolo non riuscì ad aspettare ed il grano venne cucinato senza essere macinato. Il termine cuccia deriva proprio da chicco. Nacque così la tradizione votiva verso la Santa. Oggi è più una tradizione di gola, perchè si mangia condita in svariati modi, con la mousse di cioccolato, con zucchero e cannella, io ho scelto la crema di ricotta.
Quest'anno sono stata fortunata, perchè ho trovato dell'ottimo grano duro per preparare la cuccìa. Nei negozi si trova soltanto il grano tenero e la consistenza vi assicuro che è molto diversa.........e anche il gusto.
Si pone il grano in una pentola immerso nell'acqua per almeno un giorno, trascorso il quale si mette sul fuoco. Dopo un ora, se è cotto, si spegne e si copre la pentola con una coperta. Si fa riposare un giorno. Adesso si può condire. Una parte si mangia con l'olio ed il sale, una con lo zucchero e l'altra con dell'ottima crema di ricotta.

domenica 19 dicembre 2010

Viva Le Arancine!!!!!!!!!


Queste sono al cioccolato. Ho fatto cuocere il riso con latte, acqua, 2 cucchiai di cacao amaro, 3 cucchiai di zucchero e un pò di estratto di vaniglia. Appena raffreddato ho fatto le palline mettendo al centro un cucchiaio di nutella, va bene anche un quadrotto di cioccolato. Le ho passate nella pastella di acqua e farina e le ho fritte. Si rotolano nello zucchero semolato e poi........si pappano!!!!!!!!!!

Santa Lucia per noi è un giorno molto speciale.......... non per le arancine e nemmeno per la Cuccìa, ma perchè la  nostra storia meravigliosa con Giacomo è partita tutta tutta quel giorno..........
La sera mia madre ha preparato come ogni anno le arancine, sono state
le più buone che abbiamo mai mangiato!
Ed ecco la ricetta per 1 Kg di riso.
Preparare un ragù con piselli abbastanza ristretto e gustoso con 600 gr di tritato di vitello e 150 di tritato di maiale, aggiungete con piacere pepe o peperoncino.
In una pentola con 2 litri di acqua dove avrete fatto sciogliere 3 dadi " senza glutammato" 3 bustine di stimmi di zafferano ed una noce di burro, cuocete 1 Kg di riso al dente.
 far raffreddare
                          
  formare delle palline con dentro il tritato. 
Preparare una pastella con farina bianca e acqua, dovrà avere la consistenza di una crema fluida, quindi imbibire bene le arancine, passarle nel pan grattato e friggerle per immersione in olio di arachidi